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NEOCLASSICISMO
Tendenza artistica e culturale sviluppatasi in Europa
nella seconda metà del XVIII secolo e volta, in reazione allo stile
barocco, a riproporre la validità dei canoni classici, ritenuti perfetti,
come ideale di bellezza e misura di sobrietà. Prese avvio da alcune
fondamentali elaborazioni teoriche, ispirate al recupero metodologico e
filologico dell'eredità greca e latina: fra queste, centrali furono
quelle di J. Winckelmann (1717-1768) e di A. Mengs (1728-1779). La Germania
ne offrì le migliori formulazioni intellettuali. In Italia Antonio
Canova (1757-1822) si pose all'avanguardia del movimento nel campo della
scultura. In Francia, dove era divenuta la corrente artistica prediletta
dal regime rivoluzionario, il neoclassicismo assunse precisi connotati politico-morali:
i dipinti di Jacques-Louis David (1748-1825) oltre a recuperare l'unità
di misura estetica degli antichi, miravano infatti a caricare le arti figurative
di espliciti connotati pedagogici. L'evocazione delle "virtù" repubblicane,
in questa prospettiva, era considerata funzionale all'instaurazione di un'etica
democratica, popolare, tendenzialmente egualitaria. Sotto il dominio napoleonico,
il neoclassicismo perse gran parte dell'afflato ideologico giacobino, trasformandosi
nel gusto dominante della nuova borghesia in ascesa. Anche in architettura
le tracce lasciate dal neoclassicismo furono notevoli, sia per la rapida
diffusione dei nuovi canoni estetici in tutta Europa, sia per il significativo
processo di crescita urbana realizzatosi in quegli anni. Il rispetto degli
schemi geometrici, la pulizia formale, la delicatezza degli elementi decorativi
contraddistinguono infallibilmente la scuola neoclassica, nutrita da scrupolosi
e attenti studi archeologici, divulgati su vasta scala da una generazione
di abili incisori (fra i quali spicca l'italiano Giovan Battista Piranesi,
1720-1778). Rilevante pure l'influenza sull'arredamento, sulla ceramica
(fabbrica di Wedgewood) e sulla moda. Quanto alla letteratura, il neoclassicismo
si distinse per l'adesione a un modello formale rigoroso, sorvegliato, alquanto
arido, suscitando la reazione del nascente romanticismo. Vincenzo Monti
(1754-1828) fu il massimo protagonista, in Italia, del trionfo "napoleonico"
del ritorno all'antico, ma i risultati letterari di gran lunga più
pregevoli furono raggiunti dall'originale fusione di perfezione classica
e sensibilità romantica nell'opera di Ugo Foscolo (1778-1827).
R. Balzani

H. Honour, Neoclassicismo, Einaudi, Torino 1980; R. Assunto, L'antichità
come futuro, Mursia, Milano 1973.
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